COS’E’ IL RevPAR?
Se lavori nel settore alberghiero e sei alle prime armi, potrebbe esserti capitato di imbatterti, più volte, nel termine RevPAR. Niente paura, si tratta solo si un elementare indicatore di performance, con il quale ti suggerisco di prendere confidenza.
Il RevPAR (acronimo di revenue per available rooms) è il valore dato dal rapporto tra ricavi camere (al netto della prima colazione o altri servizi che potrebbero essere inclusi nella tariffa di vendita) e il numero di camere disponibili, di un determinato periodo.
Supponendo che un hotel di 100 camere abbia totalizzato, in un solo giorno, ricavi camera per € 3.445,00 (al netto quindi di altri servizi), il suo RevPAR, per quel giorno (periodo preso in considerazione) sarà dato da:
RevPAR = 3.445,00 : 100
RevPAR = 34,45
Questo indicatore, quindi, ci dà la possibilità di “spalmare” il valore dei ricavi camera su tutte le camere disponibili, indicandoci quanto ci ha prodotto ognuna di esse. Per ottenere un risultato preciso, il numero di camere disponibili deve essere quello reale.
Ex.: nel caso in cui la struttura presa in esempio, per lo stesso giorno, avesse avuto 5 camere fuori servizio (in manutenzione), il valore sarebbe stato calcolato su base 95 (100 – 5 in manutenzione) come segue:
REVpar = 3.445,00 : 95
REVpar = 36,26
Naturalmente, il periodo preso in considerazione può variare (una settimana, un mese, un anno, un week end…) in base alle esigenze di calcolo. Se avessimo voluto calcolare il RevPAR della stessa struttura, su base settimanale, avremmo ottenuto:
CAMERE TOTALI 100 x 7 = 700
RICAVI CAMERA € 15.652,00
REVpar = 15.652,00 : 700 REVpar = 22,36
Il RevPAR, inoltre, dovrebbe essere uno dei tanti valori da considerare nel momento in cui si ipotizzano gli obiettivi da raggiungere in un determinato periodo. Secondo alcune soluzioni scientifiche di costruzione delle tariffe, quest’indicatore è proprio la base da cui partire.
Il RevPAR, chiaramente, è un indicatore che da solo non ci dà la possibilità di comprendere l’andamento globale della struttura, in quanto considera soltanto l’aspetto dei ricavi e non quello dei costi. Il suo “gemello cattivo”, infatti, è il CostPAR (ne parleremo nella prossima puntata). Solo rapportando i due indicatori, potremo iniziare a fare delle valutazioni.
Spero di esserti stato utile. Buona pratica!
Guido Libonati